Agostino, Alberto Magno, Benedetto da Norcia, Bernini, Brunelleschi, Carlo Magno, Clodoveo, Cristoforo Colombo, Copernico, Dante, De Wohl, Francesco d’Assisi, Galileo, Giotto, Guareschi, Isabella di Castiglia, Lejeune, Michelangelo, Pampuri, Marco Polo, Stradivari, Tommaso d’Aquino, Vespucci sono solo alcune delle oltre 400 voci che popolano il Dizionario elementare dei cattolici illustri, pubblicato recentemente dall’Istituto di Apologetica, a cura di Gianpaolo Barra, Mario Arturo Iannaccone e Marco Respinti.

C’è ampio spazio per uomini illustri nelle arti e nelle lettere, regine e sovrani saggi, scienziati illuminati, matematici e astronomi acuti, abili navigatori e compositori, grandi storici, sapienti filosofi e teologi, ma anche santi sociali, papi, cardinali, vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose che hanno lasciato un segno profondo nella storia dell’umanità e ai quali tutti, compreso i non credenti, dovrebbero essere grati. Tali voci riportano in maniera sintetica, con linguaggio semplice e accessibile a tutti, brevi biografie di uomini e donne che hanno contribuito allo sviluppo della nostra civiltà e dato gloria alla Chiesa di cui sono figli.

In ambito matematico spiccano, ad esempio, le figure di Maria Gaetana Agnesi (1718-1799), riconosciuta per le sue Instituzioni analitiche come “una delle più grandi donne matematiche di tutti i tempi” e quella di Ennio De Giorgi (1928-1996), che ha aperto “prospettive inedite alla matematica mondiale”, distinguendosi per la ricerca su equazioni, derivate parziali e calcolo delle variazioni. Egli riteneva che “il segreto della forza della matematica risiedesse nella capacità di passare dalla osservazione delle cose visibili all’immaginario delle cose invisibili”.

In ambito scientifico è davvero considerevole il contributo dei cattolici. Girolamo Fracastoro (1476-1553), medico personale di Papa Paolo III, è stato il “pioniere dell’infettivologia, colui che, 300 anni prima della sua validazione sperimentale, intuì che alcune malattie erano dovute a germi capaci di moltiplicarsi nell’organismo e di trasmettersi per contagio, attraverso la respirazione o altre forme di contatto, ad altri organismi”. A lui si deve anche il nome della sifilide. C’è poi padre Benedetto Castelli (1578-1643), “inventore del pluviometro per misurare la quantità di pioggia nel tempo e iniziatore della scienza idraulica”. Luigi Galvani (1737-1798) è stato “un pioniere dell’ostetricia italiana” e tra i fondatori dell’elettrotecnica moderna. A lui si deve l’invenzione del galvanometro per misurare l’intensità di correnti elettriche e della ‘galvanizzazione’, il processo col quale si riveste di un sottile strato di metallo un manufatto di un altro materiale metallico proteggendolo dalla corrosione. Lavoiseir (1743-1794), padre della chimica moderna, celebre per le sue ‘leggi’ e il suo contributo alla stechiometria, ha anche dimostrato il ruolo dell’ossigeno nei processi vitali di animali e la composizione dell’acqua e dell’aria. A don Giuseppe Mercalli (1850-1914), il sacerdote dei vulcani e dei terremoti, si deve invece l’elaborazione della famosa ‘scala’ che porta il suo nome per la classificazione dei sismi e della loro intensità. In campo astronomico la tesi scientifica di un universo in espansione da un atomo primordiale, poi ribattezzata ‘teoria del Big Bang’, porta il nome di padre George Lamaître (1894-1966).

In ambito letterario sono pochi gli studenti liceali a sapere che l’autore del proprio dizionario Lorenzo Rocci (1864-1950) era un padre gesuita che ha lavorato alacremente per compendiare il cuore della letteratura greca nel poderoso vocabolario che porta il suo nome o che il conte Monaldo Leopardi (1776-1847), padre del poeta Giacomo e gonfaloniere della città di Recanati, dopo aver sperimentato l’efficacia della vaccinazione sui propri figli, sia stato il primo a introdurla nello Stato Pontificio, rendendola obbligatoria per il vaiolo. Egli è stato uno scrittore vivace, intelligente, colto, orgoglioso della propria fede, sebbene la sua fama sia stata ingiustamente oscurata.

In campo sociale, al di là della missione educativa di grandi santi quali Giovanni Bosco e Giovanni Battista De La Salle in favore di orfani e poveri, meritano di essere ricordate l’opera missionaria di Francesca Cabrini (1850-1917), che ha favorito l’insegnamento dell’inglese e promosso la costruzione di ospedali, case di cure e luoghi d’assistenza per immigrati, e quella di don Carlo Gnocchi (1902-1956), rivolta in specie a orfani, mutilati di guerra e malati di poliomielite per una ‘riabilitazione integrale’ della loro persona a tutela della propria dignità.

Sfogliando con curiosità il Dizionario dei cattolici illustri, si possono scorgere dettagli particolarmente significativi tra le pieghe recondite della vita di personaggi celebri scoprendo, ad esempio, che il campione del ciclismo Gino Bartali (1914-2000) era terziario carmelitano col nome di Fra’ Tarcisio di Santa Teresa di Gesù Bambino.

In ambito produttivo tra per gli imprenditori è opportuno ricordare Harmel Léon (1829-1915), sperimentatore della dottrina sociale della Chiesa nella sua fabbrica di filatura con misure concrete a favore dei propri lavoratori, dagli assegni familiari all’istituzione di una cassa di mutua assistenza. In ambito politico basti citare le figure luminose del valoroso Marcantonio Colonna e del frate Marco d’Aviano, i cui apporti furono decisivi per il respingimento dell’esercito turco rispettivamente sia a Lepanto nel 1571 che alle porte di Vienna l’11 settembre del 1683; o quella del giovane martire José Sánchez del Rio durante la rivolta dei cristeros in Messico (1926-1929). In ambito giuridico emerge la figura del magistrato Rosario Livatino (1952-1990) che, per il suo impegno in prima linea per la giustizia contro la mafia, è stato vittima di un attentato. Martire della giustizia, uomo discreto, teneva sulla sua scrivania un Vangelo e un crocifisso, mentre la sua giornata iniziava sempre sostando in una chiesetta in preghiera davanti al tabernacolo.

Insomma, come scrivono i curatori, tale Dizionario si configura come una “collezione di brevi ritratti che porta esempi ed eccellenze di una civiltà millenaria” e che non vuole avere la pretesa dell’esaustività e della completezza, bensì desidera assolvere al compito di riconoscere il meritato onore ai nomi notissimi, meno noti e ignoti di quanti hanno contribuito a edificare il Regno di Dio sulla terra mettendo a frutto i doni del Padre attraverso le loro opere in tutti i campi dello scibile e dell’agire umano.

Fonte: LaNuovaBussolaQuotidiana

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