Dritti, mezzacorsa, corsa: scegli il manubrio che fa per te

La scelta del manubrio della tua bicicletta non è secondaria. Infatti il manubrio determina innanzitutto la manovrabilità della tua bici. È perciò opportuno scegliere il manubrio della bicicletta più comodo, funzionale e idoneo al proprio stile di pedalata, a seconda che si preferisca una guida sportiva o urbana. D’altra parte il manubrio, sia esso dritto, da corsa o mezza corsa, influisce notevolmente sulla posizione che il tuo corpo assume in sella alla bicicletta, e dunque sul tuo comfort. Ecco perché è  importante una piega del manubrio né troppo grande, né troppo piccola rispetto alla larghezza delle tue spalle, al fine di evitare problemi muscolari o di respirazione.

 

Il manubrio da corsa

Se cerchi, oltre alla sicurezza e alla comodità, un alto livello di prestazione, il manubrio per la tua bicicletta è sicuramente quello con la piega da corsa. Tale tipologia di manubrio fu introdotta dallo statunitense Major Taylor nel 1890 per garantire una posizione del corpo più aerodinamica. Negli anni ’50 fu la casa produttrice italiana Ambrosio a costruire la prima piega in alluminio che, con il mod. 64 della Cinelli, si diffuse a livello mondiale. Naturalmente con l’invenzione del celebre cambio Shimano, per ospitare i nuovi comandi, fu necessario ridefinire l’assetto della curvatura della piega del manubrio stesso.

 

Oltre alla larghezza, anche la lunghezza della piega del manubrio della bicicletta è decisiva per la posizione da assumere in sella, per non stare né troppo eretti né eccessivamente sdraiati sul tubo orizzontale, dovendo comunque sempre poggiare le mani sul paramani. Per un maggior comfort in sella è invece vivamente consigliabile un manubrio di forma ergonomica. C’è poi il manubrio mezza corsa, in stile vintage, che consente una seduta più comoda e una posizione del corpo più alta e meno piegata rispetto al classico manubrio da corsa.

 

Nella scelta del manubrio non bisogna poi trascurare il materiale di cui è costituito. Naturalmente, al di là dell’alluminio tuttora molto utilizzato, i materiali più pregevoli sono il titanio e le fibre di carbonio poiché, in virtù delle loro proprietà, sono in grado di attenuare proficuamente le vibrazioni e le asperità del terreno, garantendo nel contempo leggerezza e resistenza, ma soprattutto una prestazione di guida ottimale della tua bicicletta.

 

Il manubrio dritto

 

Se cerchi invece un manubrio dritto per la tua mountain bike e non solo, devi tener presente che un manubrio più largo, presentando un braccio di leva maggiore, richiede una forza minore per la sterzata. Si tratta perciò di un manubrio da preferire per rispondere repentinamente ai cambi di direzioni improvvisi richiesti da una strada impervia o in discesa. Oggi c’è la tendenza a costruire  manubri in alluminio più lunghi delle misure standard e con una leggera inclinazione all’indietro, in modo da avere un manubrio decisamente più reattivo negli spostamenti e più aerodinamico per vincere facilmente ogni attrito, consentendo una postura sempre più da race.

 

Fonte: BikeStoreUdine

Regali per ciclisti

Tra i regali per ciclisti appassionati di high-tech c’è un misuratore di potenza (€ 500) o un navigatore di bordo (€ 300) resistente alle intemperie e agli urti, collegabile anche allo smartphone, così da avere a disposizione in tempo reale il segnale GPS per la posizione, il meteo e tutte le informazioni sul tracciato che si sta percorrendo. Tra i regali per ciclisti tecnologici leggermente più economici, trovi un cardiofrequenzimetro da polso (€ 100) o una telecamera portatile (€ 70).

Se invece vuoi cercare il tuo regalo per ciclisti nel settore abbigliamento, puoi orientarti tra una pratica giacca antivento e antipioggia (€ 70) e un giubbotto invernale termico (€ 100). Se vuoi scegliere tra gli accessori il tuo regalo per ciclisti, puoi prendere un casco aperto o integrale omologato (€ 40), uno zaino idrico con protezione per la schiena (€ 90), una sella (€ 70) nuova e più comoda o un manubrio in fibra di carbonio (€ 120) leggero e maneggevole. Tra i regali per ciclisti che vogliono viaggiare su strada in tutta sicurezza ci sono diversi tipi di luci: i fanalini applicabili manualmente (€ 10) sulla bicicletta, quelli catarinfrangenti (€ 5) per le ruote, o anche delle semplici strisce catarifrangenti per indumenti (€ 15).

Regali per cicliste

Tra i regali per ciclisti al femminile c’è sicuramente una custodia impermeabile con supporto porta cellulare (€ 20) per buttare un occhio alla strada e uno allo smartphone. Alla signora che non vuole rinunciare a fare la spesa in bici, si può donare in regalo un bel cesto di vimini (€ 25) o n ecopelle (€ 30), in stile vintage, o una capiente borsa posteriore impermeabile (€ 40), posizionabile in modo da distribuire equamente il peso su entrambi i lati del telaio e della ruota posteriore. Per la donna che vuole la sua bici sempre impeccabile c’è un pratico kit con detergente, lucidante, spazzola e spugna (€ 20) per avere a portata di mano tutti i prodotti occorrenti per mantenerla pulita. A colei che desidera essere fashion anche in bici si possono regalare un paio di guanti (€ 15), dei calzini termici (€ 10), delle calze a compressione (€ 10), un copriscarpe (€ 20) o qualche altro capo d’abbigliamento sempre rigorosamente coordinato con il brand e i colori della bici.

Regali per ciclisti in crescita

Se cerchi dei regali per ciclisti in crescita, magari per tuo figlio che muove i suoi primi passi in bici, puoi scegliere tra gli accessori un campanello (€ 7) a forma di animaletto, un paio di guanti da bici e un casco (€ 20) con Peppa Pig o Topolino e i personaggi Disney o Pixar (€ 15). Certamente lo farai contento!

Fonte: BikeStoreUdine

Luci per bici: i fanali da scegliere per la tua sicurezza

I fanali della bici sono un dispositivo essenziale per la tua sicurezza su strada. Le luci della bici, che si tratti di riflettori catarifrangenti, lampade al LED o semplici fanali, sono infatti fondamentali per vedere ed essere visti  in specie quando le condizioni di visibilità sono limitate.

Per questo motivo i fanali non sono soltanto un accessorio che deve incontrare il gusto estetico di chi acquista una nuova bici, ma costituiscono un elemento fondamentale per chi viaggia su strade scarsamente illuminate, al crepuscolo o di sera, specialmente in inverno, quando le ore di luce sono decisamente minori.

Stranamente però l’impianto dei fanali non rientra quasi mai tra i criteri che influenzano la scelta di chi compra una nuova bici, anche perché viene frequentemente sottovalutato dagli stessi produttori che devono rispettare poche leggi per rientrare nei parametri previsti dalla normativa vigente in materia di sicurezza.

Attualmente il mercato offre un ampio ventaglio di opportunità per l’illuminazione della tua bici: i fanali possono essere posizionati sulla forcella, sul manubrio o sul casco del conducente e possono essere alimentati con la dinamo, a batteria o secondo sistemi a induzione.

Avremo fatto sicuramente l’esperienza di andare su una vecchia bici e di osservare quella dinamo che, poggiando sul copertone, faceva molto rumore e richiedeva tanta fatica per generare poca luce per i fanali. Oggi anche questo tipo di alimentazione si è perfezionato e prevede il posizionamento della dinamo nel mozzo della ruota, per cui è decisamente più silenziosa. A seconda delle sue dimensioni, una dinamo piuttosto grande consente di alimentare fanali con lampade al LED che generano un fascio di luce decisamente maggiore per vedere, ma soprattutto per essere visti nel traffico o su strade buie.

Un impianto con dinamo e fanali al LED garantisce dunque la massima efficienza energetica e un basso consumo, per cui è vivamente consigliabile per la tua sicurezza in bici anche nel traffico.

Chi preferisse invece dei fanali anteriori sempre al LED, ma alimentati a batteria, tenga conto che non avrà la stessa potenza del faro a dinamo. Tuttavia, nel caso si decida per l’acquisto di tali fanali, è consigliabile prevedere un display sul dorso della lampada che indichi il consumo e lo stato di carica della batteria, per evitare lo spiacevole caso di rimanere di sera improvvisamente al buio, magari su una strada non sufficientemente illuminata.

Le luci posteriori, di dimensioni più ridotte, siano esse fanali o semplici catarifrangenti, necessitano generalmente di una minore carica rispetto a quelle anteriori. Tuttavia, se per il retro della tua bicicletta desiderassi fanali che funzionino senza batteria e senza dinamo, puoi senz’altro considerare il sistema a induzione che, grazie a dei semplici magneti permanenti, genera un discreto campo elettrico sufficiente a far lampeggiare i LED posteriori.

Scegliendo dei fanali anteriori e posteriori adeguati, non correrai il rischio di non essere visto, anzi sarai maggiormente visibile, di giorno e di notte, nel traffico e su strade isolate e non illuminate, senza alcun pericolo per la tua sicurezza.

 

Fonte: BikeStoreUdine

Modernariato: oggetti di interior design

Appendiabiti di Enzo Mari 

Disegnato da uno dei maggiori teorici avanguardisti del secolo scorso, l’appendiabito del 1977 di Enzo Mari è un oggetto singolare ed estremamente funzionale. La sua forma essenziale, che si compone di tre aste in metallo che terminano con altrettanti dischi vivaci sistemati come cappelli colorati, traduce plasticamente un tema tanto caro al designer piemontese, quello cioè dell’aspetto sociale del design legato alla sua funzione nella vita quotidiana.

Mobiletto portachiavi di Thomas Sandell

Disegnato da Thomas Sandell, uno degli architetti e designer svedesi più rinomati, che vanta collaborazioni con Cappellini, Mobileffe e Tronconi, il mobiletto portachiavi in metallo giallo anni ’90 è un buco della serratura dal colore vivace molto vintage. Una volta aperto, presenta numerosi pioli disposti in serie e atti a ospitare in maniera ordinata tutte le tue chiavi.

Lampadario Relemme di Achille Castiglioni

“Abbiamo messo insieme due idee di lampade vecchie: il solito piatto di metallo verniciato che si metteva in cucina, e una lampada industriale molto diffusa, unendo le virtù e scartando i difetti. Nella prima la luce feriva ma l’attacco era giustamente esterno: nella seconda la luce era protetta ma l’attacco era interno e scaldava”. Achille Castiglioni presenta così la sua creazione. La sua lampada a sospensione del 1962 disegnata per Flos con funzionale saliscendi ha un riflettore a conca in metallo verniciato color marrone e sagomato in modo da mascherare il portalampada lasciato all’esterno e da generare una superficie riflettente bianca uniformemente illuminata.

Servizio olio e aceto di Andrea Branzi

Progettato per la produzione Alessi, il servizio di olio e aceto in stile vintage anni ’70 di Andrea Branzi, uno tra i maggiori esponenti del Nuovo design italiano, è un set ironico, che presenta una base circolare in marmo nero con venature bianche e due coperchi in ceramica smaltata bianca adagiati come due facce con singolare mimica sui rispettivi contenitori a forma di cono rovesciato.

Tagliapane di Lino Sabatini

Disegnato da una pietra miliare del design italiano, il tagliapane dell’artista argentiere Lino Sabbatini risponde all’esigenza, a lungo ricercata dal designer emiliano, di “nobilitare la materia grazie alle forme”. Il suo tagliapane anni ’70 è infatti una forma pulita ed essenziale, si compone di una pregevole tavola in legno di acero e di una squadra in acciaio.

Coppia di portatovaglioli di Ettore Sottsass

“Il funzionalismo non è sufficiente. Il design dovrebbe essere anche sensuale ed eccitante”. Risponde a tale esigenza creativa la coppia di portatovaglioli del 1994 di Ettore Sottsass, celebre designer industriale e architetto eclettico. Il suo originale portatovaglioli prodotto per Twergi, si compone di tre semplici anelli concentrici in legno di faggio tinto. Alternando il nero al color legno, ogni triade di anelli è anche, sul piano cromatico, perfettamente speculare all’altra.

Vaso cornovaso di Alessio Tasca

“Il cornovaso è un’idea prima che un oggetto, è un archetipo a cui ricondurre una molteplicità di varianti possibili, un segmento estrapolato dalla traiettoria tracciata dall’estrusione, ricavato dalla semiretta immaginaria che sgorga dalla trafila e che possiamo seguire nel suo procedere all’infinito”. Così Alessio Tasca, designer e ceramista vicentino, presenta il frutto della sua intuizione creativa. Il suo cornovaso del 1970 in materiale grès bianco è un vaso realizzato mediante una particolare tecnica di estrusione: l’impasto d’argilla inserito nella trafila è costretto dalla forte pressione ad attraversare una matrice di ferro che gli conferisce una peculiare forma tubolare triangolare simile alle corna di un ariete.

Specchio finestra di Giuseppe Raimondi

Progettato per la Cristal Art, lo specchio di Giuseppe Raimondi, architetto e designer attivo nel campo dell’edilizia, dell’arredamento e del design industriale, è una finestra cieca in materiale plastico termoforato con gli stipiti e le ante di vivace colore rosso che “gioca con la riflessione della forme e della luce”.

Scrivania di BBPR

Progettata da Gian Luigi Banfi, Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti, Ernesto Nathan Rogers, gruppo di designers italiani noti con l’acronimo BBPR che operò nel dopoguerra mediante “un linguaggio in continuità con la tradizione e in opposizione all’accettazione passiva dell’International style”, questa scrivania presenta un lungo ripiano in legno di forma ottagonale adagiato su una possente struttura in ferro stratificato.

Poltrona Campiello

Progettata per Zanotta nel 1984 dal trio di designers italiani, Jonathan De Pas, Donato D’Urbino e Paolo Lomazzi, noti anche con l’acronimo DDL e ideatori della celebre poltrona gonfiabile Blow, la poltrona Campiello presenta uno schienale particolarmente alto e avvolgente in pelle nera e una seduta rivestita in tessuto completamente sfoderabile con cuscino lombare di color verde acqua che costituisce un elemento di ulteriore comfort nella zona più bassa della schiena.

Fonte: InternoC65.com

Scarica il file completo di tutte le mie descrizioni di interior design

 

Con Botox addio rughe

Pur essendo un farmaco a base di tossina botulinica, se iniettato a piccoli dosi, il Botox produce un rilassamento dei muscoli facciali tale da eliminare progressivamente le rughe del volto e gli inestetismi legati all’invecchiamento della pelle. Il botulino è infatti una proteina purificata di tipo A dotata di una proprietà miorilassante, in grado cioè di inibire l’eccessiva motilità della mimica facciale. In questo modo tale tossina genera una paralisi muscolare locale limitata che consente di attenuare sensibilmente ogni forma di ruga. Mediante un’iniezione di botulino è così possibile cancellare le rughe d’espressione, le ‘zampe di gallina’, le rughe della fronte, quelle interciliari o della labbra, per una pelle immediatamente più giovane e vellutata. L’effetto collaterale più comune riscontrato a seguito dell’infiltrazione consiste sicuramente in un arrossamento della zona interessata dal trattamento, cui potrebbe accompagnarsi un leggero bruciore, che dura comunque soltanto poche ore. L’effetto positivo ringiovanente inizia invece a essere visibile pochi giorni dopo l’iniezione e perdura fino a 3-6 mesi. Effettuando altre infiltrazioni nei mesi successivi il paziente, senza correre alcun rischio per la propria salute, ottiene una maggiore efficacia del trattamento stesso e ne prolunga gli effetti benefici. Indebolendo l’azione delle ghiandole sudoripare, l’iniezione di Botox produce ancora un’altra ricaduta positiva nelle persone che soffrono di un’eccessiva sudorazione, in quanto contribuisce notevolmente a ridurre l’iperidrosi.

Le iniezioni di botulino costituiscono pertanto una vantaggiosa opportunità per combattere le rughe senza il ricorso alla chirurgia plastica e cancellare, mediante trattamenti non invasivi, gli inestetismi dovuti all’invecchiamento. Tali infiltrazioni contribuiscono in effetti in maniera decisiva al ringiovanimento della cute e assicurano un aspetto esteticamente più gradevole, favorendo uno stato di benessere psico-fisico.

Fonte: Botoxviso.com

Con Botox elimini le rughe per un volto visibilmente più giovane

Prodotta dal batterio Clostridium botulinum, la tossina botulinica è una proteina naturale raffinata di tipo A che, iniettata a piccole dosi, impedisce la costante contrazione dei muscoli facciali. Intervenendo a limitare fortemente la mimica facciale evita così il formarsi di inestetismi sul viso.

È sufficiente un’iniezione quasi indolore di tossina botulinica per eliminare le rughe della fronte, quelle dell’accigliamento, le piccole rughe che possono formarsi intorno agli occhi o anche le imperfezioni di mento, collo e labbra. Appena 3 giorni dopo il trattamento, tale infiltrazione produce un effetto ringiovanente che dura circa 4 mesi per poi scomparire gradualmente. Nelle persone di età compresa tra i 40 e i 50 anni l’effetto ringiovanente è di 5-8 anni. Tuttavia, poiché non produce effetti collaterali particolarmente negativi, se non qualche eventuale lieve rossore o leggero livore, questo trattamento può essere ripetuto una seria illimitata di volte per ottenere un effetto estetico sempre più duraturo. L’iniezione di botulino agisce infatti soltanto sulla zona del viso interessata dall’inestetismo per eliminare prontamente anche le semplici rughe d’espressione. La tossina botulinica presenta inoltre un ulteriore beneficio nelle persone che hanno una sudorazione eccessiva, in quanto è in grado di rimuoverne le cause, garantendo ascelle, mani e piedi decisamente più asciutti e un effetto ringiovanente durevole addirittura fino a 8 mesi.

Le infiltrazioni di Botox rappresentano dunque la soluzione più opportuna al trattamento dei lievi inestetismi del viso, in quanto consentono di ottenere, senza dover ricorrere a un’operazione di chirurgia estetica, un volto visibilmente più giovane e un aspetto migliore, capaci di incidere positivamente sulla percezione del proprio benessere psico-fisico.

Fonte: Botoxviso.it